Ero a Londra.
Avevo da tempo questo tarlo: una storia che rappresentasse i freelance che vanno all’estero, le loro difficoltà ma anche le gratificazioni.
E poi avevo imparato talmente tante cose; difficile riuscirle a tenere tutte dentro per uno come me.
Così cominciai a scrivere. Appunti in ordine casuale, nei successivi tre mesi scrissi qualcosa come un centinaio di pagine.
Ne mancavano altri tre prima di arrivare alla versione finale: a forza di tagliare, inserire e combinare i capitoli. Mi sentivo un architetto.
La parte finale di Vivere Freelance la scrissi sul volo Melbourne – Roma con l’iPad.
Dopo poco più di un anno Vivere Freelance ha venduto 500 copie.
Pochissima pubblicità, tantissime recensioni spontanee, tanto passaparola.
Gente che mi scrive: Grazie, ho mollato il lavoro! E io che penso: ha davvero detto ”Grazie”?
Stavolta sono io a ringraziarti per tutto questo.
Tu magari non c’entri niente, ma c’è un energia magica tra chi legge questo blog e gli ebook che ho rilasciato negli ultimi due anni.
E quindi la lezione che ho imparato è: vuoi scrivere? Scrivi.
Non c’è nessuno che ti pubblica? Auto-pubblicati.
Non riesci a finire in libreria? Spedisci.
Grazie per la bella lezione.
Grazie di cuore.