C’è chi dice che gli italiani tra i 18 e i 25 anni abbiano votato con queste percentuali: Grillo 41%, Monti 23%, Pdl 15%, PD 7%.
Peccato che l’intero sistema se ne sbatte di quello che pensano i giovani.
A proposito di giovani una volta uno di loro ti ha detto: chi sei tu per vendermi un libro se nemmeno ti conosco? Per un attimo non hai respirato, poi ti sei ammutolito per i successivi due giorni.
Ma questa è un’altra storia.
La storia di oggi è che i non-giovani hanno votato un Italia che al trenta percento rappresenta i corrotti, al trenta la paura del cambiamento, e al venticinque l’incazzatura.
E se non ti senti rappresentato da nessuna delle tre categorie è probabile che tu voglia andare via.
Attento però, potrebbero non averti detto che fuori c’è il rischio di meritocrazia.
Che il rischio della meritocrazia è che non sai mai chi vince.
Cioè, vince il più bravo, ma chi è questo? Chi ce l’ha messo lì? Va a finire che ci vende un libro anche lui.
Ancora sta storia, dici, ma allora proprio non sei riuscita a digerirla, dici.
Giusto, torniamo alle elezioni.
Dopo le elezioni hai capito che bisogna essere più selettivi.
I dieci minuti di televisione una volta al mese sono troppi.
Troppo poco cambiare strada quando incontri chi comincia dicendo “in tempi di crisi“.
Se in tempi di crisi votiamo corruzione e paura del cambiamento, non siamo in tempi di crisi.
Qui servono i fatti.
Ad esempio? Ad esempio rendere eccellente quella piccola, minuscola parte di mondo che riesci a controllare.
È cosi che riesci a cambiare il futuro di un Paese.
È un lavoro sporco questo, lontano dai riflettori e che quasi tutti ignorano.
Adatto a noi signori nessuno.
Li vedi passeggiare per strada, a testa alta, al di fuori di ogni percentuale, magari pensando a chi sono loro per vendere un libro.
E basta co’ sta storia.
Ispirato dalla visione del documentario “A girlfriend in a coma“
E poi ci troveremo come le star, a bere del whisky al Roxy bar